Ebbene si, succede che per la prima volta nella vita progetto quello che vorrei per il mio futuro e poi ci pensa la vita stessa a sconvolgermi tutti i piani.
La verità è che purtroppo le cose non vanno sempre come vorresti e quello che ti resta da fare è guardarti in faccia, accettare e dare fiducia alla vita che saprà sicuramente condurti in una strada ancora più bella rispetto a quella in cui ti trovi. L'importante è prendere un bel respiro, seguire il corso del fiume e lasciarsi trasportare, senza aggrapparsi a delle sicurezze artefatte.
Date fiducia e verrete ripagati.
Ho faticato tantissimo per riuscire a tornare in Kenya il prima possibile e quando finalmente sono arrivata il mondo mi è crollato addosso. Nulla di quello che avevo lasciato esisteva ancora, ho trovato le persone cambiate, tutti i miei progetti mandati all'aria, un sacco di problemi non previsti e nemmeno immaginati. Mi sono ritrovata da sola a combattere contro le mie aspettative e la cruda verità.
Vivere in un Paese totalmente diverso dal tuo purtroppo può portare anche a questo, devi essere in grado di assumerti il rischio che le cose possano andare male; sei pur sempre uno straniero in una Terra straniera e non saprai davvero mai se sei accettato dalla gente locale o sei un mezzo per far lavorare famiglie intere.
Questa linea così sottile la potrai comprendere solo con gli anni, purtroppo abitare in un Paese dove esiste la povertà significa avere anche a che fare con dei veri e propri attori che vedono in te Muzungu (bianca) la loro salvezza per la vita. Qualche accorgimento e tips utile su come evitare questo tipo di relazioni l'avevo già scritto in passato, per il resto purtroppo non puoi far altro che accettare il rischio e provare a tutelarti come puoi.
Questo tipo di relazione è dannoso sia per te che ci metti la faccia e il cuore, sia per i locali che continuano a pensare che nella vita sia tutto dovuto senza fare nessuno sforzo.
Ogni giorno mi chiedo anche come ho fatto ad essere stata così presuntuosa da poter pensare di imporre la mia cultura in un Paese e con un popolo così diverso da me. Semplicemente la risposta che al momento mi so dare è che la gente locale conosce bene gli italiani, sa cosa vogliono dalla vita e come vivono, e per essere più accoglienti possibili cercano di essere uguale a te. Tu però devi essere bravo a ricordarti che queste persone sono nate e cresciute con ideali di vita e valori totalmente diversi dai tuoi, non devi mai perdere di vista questo. E devi purtroppo accettare che non potrai mai essere uno di loro, e viceversa.
Una persona che nasce e cresce con l'idea del bianco ricco da utilizzare come oggetto non potrà mai essere sinceramente tua amica, per quanto ci possa essere una bella relazione tra di voi, non puoi mai abbassare la guardia perchè potresti essere colpito nel momento del bisogno. Questo non significa che ho perso la fiducia nelle persone, anzi se dimostri di volerli sinceramente aiutare sono grandi lavoratori; è semplicemente un accorgimento degno di nota da tenere ben presente, sia che tu vada in Kenya per vacanza o per viverci.
Io amo Watamu, credo nel bene e, nonostante tutto, voglio continuare a dare a queste persone la possibilità di costruirsi un futuro. Voglio portare nuovi visitatori a conoscere questa Terra così sorprendente in maniera responsabile, e io non posso far altro che continuare a viverci e a dipendere da questo Paese che mi ha letteralmente stregato e tenuto con sé.
La situazione Covid a Watamu
non è disastrosa, non ho sentito alcun caso in cinque mesi che sono stata lì, i grandi spazi permettono di non creare assembramenti e di vivere senza mascherina, certo bisogna comunque tenere conto del fatto che c'è una pandemia in corso, se devo prendere un bajaj (moto taxi) la devo indossare, così come se voglio andare in qualche locale o a fare la spesa.
Quello di cui invece non avevo tenuto conto sono le conseguenze sociali e le problematiche che possono nascere in una situazione estrema come il Coronavirus.
Watamu vive di turismo, così come i suoi abitanti. Tutto gira intorno al turismo e per lo più intorno agli italiani. Un anno senza tutto questo ha fatto purtroppo perdere la testa a molte persone, tanti per riempire il tempo passano le giornate a bere mnazi (vino di cocco), con conseguenti incidenti molto spesso mortali; altri hanno fatto investimenti sbagliati in preda alla disperazione, altri ancora hanno distrutto famiglie intere vivendo in balia del nulla.
Vivere senza pensieri con l'hakuna matata intrinseca nell'anima non è solo positivo, non pensare alle conseguenze delle proprie azioni e non pensare al domani ti disarma nel momento in cui ti ritrovi senza più nulla in cui credere ed una strada da seguire.
Ecco perchè dico sempre di non dare soldi a nessuno ma di creare possibilità di lavoro, perchè con i soldi facili i locali continuano a non costruirsi il loro domani ma semplicemente a dipendere dai bianchi. Nel momento in cui i bianchi vengono a mancare, loro si ritrovano in un limbo e non sanno neanche da che parte iniziare. Ecco perchè poi molti si rovinano con l'alcool, una vita senza sogni non è vita, vivere senza pensieri non è vita, accettare di vivere di accattonaggio piuttosto che pensare al domani non può essere vita.
Certamente questo è un mio personalissimo giudizio ma purtroppo ho poi dovuto constatare con i miei occhi i danni dell'hakuna matata.
Nel mio piccolo ora sto rimettendo insieme i pezzi e sto gettando le basi per progettare qualcosa di unico che potrà dare una nuova possibilità ai locali e perchè no, essere di esempio ai futuri viaggiatori che vorranno scoprire il Kenya appena sarà possibile.
Una cosa che invece mi ha sorpreso nel mio ritorno a Watamu è che molte persone hanno approfittato dell'assenza dei turisti per reinventarsi e lanciarsi in nuovi piccoli business, dalla gente locale per la gente locale. Inoltre si sta creando una grossa sensibilizzazione intorno alla tematica ambientale della plastica e dell'emergenza rifiuti, finalmente. Ci sono sempre più mezzi a disposizione e locali volenterosi di ripulire le strade dalla spazzatura, di riciclare la plastica e rivenderla anziché bruciarla. Ecoworld ha appena lanciato la sua nuova iniziativa: ogni kg di plastica che porterai a loro ti verrà pagato. In questo modo i locali possono guadagnare qualcosina, un piatto di polenta o di fagioli e chapati, contribuendo a salvaguardare l'ecosistema.
Watamu, nel bene e nel male riesci sempre a sorprendermi, un giorno mi fai sentire in paradiso, quello dopo all'inferno, quel che è certo è che sei la mia dannazione, ma non potrei mai fare a meno di te.
Il covid è stato ed è tutt'ora un grosso disagio mondiale, cerchiamo di trarne il positivo e di capire le priorità della vita, lasciamo alle spalle tutto ciò che puzza di vecchio, apriamo le ali e voliamo verso un futuro migliore. Insieme.
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